Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XIII (1785)

Volume Tredicesimo » Diario » A a 13 » [Dal 19 novembre] » p. 2521

inalzato ivi quello per le reliquie, come ho già detto.

Cara-ghios, cosa sia. Nel vol. I delle Lettere odeporiche dell'abate Sestini scritte in un viaggio a Cizico ecc. e stampate ultimamente a Livorno in 8° lettera XVI p. 145 si parla di una commedia rappresentata a Brussa col titolo di Caraghios (occhio nero), ch'è la più laida, e la più scempiata cosa del mondo. Sebbene questo è piuttosto uno spettacolo d'ombre, ma indecente, e scipito, fatto con la maggior povertà immaginabile. Si parta adunque da Metastasio, e da Cornelio, e si scenda fino a questa rappresentanza, e poi si misuri la distanza che vi è fra un turco, ed un italiano, o un francese. Forse nei primi tempi della commedia ella non fu, né potrebbe essere sì sporca, e sì miserabile.

Tempo assai fosco, umido, e noioso, con molta pioggia nella mattina, e nella sera.