ø A dì 23 detto mercoledì.
Io sento spesso dei lamenti sopra la povertà, lo scoraggimento della nostra Italia posta a confronto della Francia, e dell'Inghilterra, e non sento che mai si pensi alla sproporzione che vi è fra la grandezza di quei due paesi, e le spezzature del nostro, diviso in tanti stati, ed in tante sovranità. Vi è di più; una gran popolazione acquista dei bisogni per soddisfare gli oziosi. Tutte le volte che mi parlano di Parigi, e di Londra mi rivolgo col pensiere a Peckino, e ripenso, che sotto un principe solo l'Italia acquisterebbe per il fasto, quello che non ha, e perderebbe in mille altre parti per la felicità, che gode nell'esser pacifica, debole, e oscura. Nelle conversazioni, non si parla mai con precisione, e con intelligenza degli argomenti, che vengono sul tappeto, e bisogna avvezzarci ai non sensi, agli sbagli, alle falsità, alle prevenzioni degli oziosi, che vi vogliono brillare, benché coperti d'ignoranza, e di presunzione senza merito.
Tempo affatto simile.