Quello che si scrive periodicamente ha sempre un certo carattere d'imperfezione impressoli dal momento, in cui non si vede il poi, e non si sa quello che potremo, e dovremo sapere. Né vi è modo di correggerlo, perché il tempo che fugge sempre rinnova, migliora, schiarisce, perfeziona le cose. Quindi un tutto è contrario a questo metodo di comporre, ed io provo per esperienza quanto questo tutto varia essenzialmente colla progressione, quanto ciascuno è sempre imperfetto nel suo principio, quanto ci dobbiamo poco piccare di aver ragione, o di saper bene ciò che vogliamo sapere quando si prende la penna in mano. A rileggermi scopro quanto poco possiamo contare sopra degli altri, quando noi stessi senza volerlo con la migliore intenzione del mondo sdruccioliamo in mille difetti.
Anno si cominciarono in Roma due giornali delle belle arti, quest'anno si sono riuniti e n'è stato formato un solo col titolo di Memorie. Benché Roma possa considerarsi