Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XIII (1785)

Volume Tredicesimo » Diario » D 13 » [Dal 5 febbraio] » p. 2357v

o A dì 10 detto giovedì.

Io sono stato un uomo da nulla, o gli altri dicono di loro molto più del vero. Questa è la riflessione che fo leggendo le avventure altrui. Comunque sia esaminandomi in segreto mi fo ragione, e dico che spesso con la prudenza si maschera la debolezza, con la virtù la timidità, con la giustizia l'incapacità. Vi è male? No certo. O non bisogna sapersi pentire, o non bisogna esser cattivelli. Il rispettare gli altrui sentimenti, e gli altrui diritti, il soddisfare ai legittimi doveri, il tenersi dal lato della ragione, sia pur incapacità, timidità, debolezza giova agli altri, ed a noi più del contrario. La ferocia, la brutalità, l'infedeltà sia coraggio, sia spregiudicatezza, sia quello che meglio la chiamano alcuni, vale ad onta di costoro meno assai di quella povertà di spirito, che deridono essi, e conserva nella società la quiete, la pace, la morigeratezza.