Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XIII (1785)

Volume Tredicesimo » Diario » A 13 » Gennaio » p. 2335

solitudine morì nel 1679 d'anni 65 e 11 mesi. Molte cose ho avvertite in questa lettura, delle quali lungo sarebbe il darne l'estratto, ma lo farò in breve, giacché la storia di quest'uomo in generale è assai nota, quantunque vari sieno stati i colori con i quali è stata dipinta. Egli par sincero, e con la sua sincerità molto interessa, tanto più che adopera uno stile facile, fiorito, numeroso, benché qualche volta prolisso. Vi sono delle lagune dipendenti da quelli, ai quali lasciò il manoscritto, che vollero nascondere degl'intrighi amorosi, che l'autore non si vergognava di narrare. Parlando (t. I p. 12) del cardinal de' Richelieu dice ch'era un grandissimo uomo, ma che aveva in supremo grado la debolezza di non disprezzare le piccole cose, e ne dà per prova la profezia, che fece, vedendo la storia della congiura di Giovanni Luigi Fiesco scritta dall'autore ancor giovinetto nel dire "Ecco uno spirito molto pericoloso".

Forse non ebbe torto il cardinale a pensarlo, ed a prevederlo. È curiosa