Volume Dodicesimo »
Diario »
B b 12 »
[Dal 16 novembre] »
p. 2309v
ø A dì 25 detto giovedì.
Tempo vario, rigido, e turbato nella sera con piccola pioggia, e nebbia.
Stamane il dottor Sarchiani ha recitata nell'Accademia Fiorentina una terza orazione in latino per l'apertura degli studi paragonando Firenze ad Atene ch'è stata bellissima, elegante, e dotta.
Glossa margine sinistro
Ha mancato di paragonare Firenze ad Atene per la maldicenza, avendo rispetto alla prima scritto monsignor Fabbroni nella Vita di Lorenzo p. "in hac maledica civitate" e rispetto alla seconda oltre il fatto di Socrate potendosene trovare molte autorità nei classici.
È vero che il soggetto non era nuovo, ma era analogo a quello dell'anno scorso, ed è stato espresso con tal vivezza, e proprietà di frasi, che ha riscosso applauso. Io non sono solito di parlare di tali materie, ma non ho potuto trattenermi da consegnar qui le lodi di un'orazione, che mi ha fatto colpo, e di un uomo che nel sortire dalla povertà promette di sostener bene la cattedra di Lettere Greche, e Toscane ch'egli occupa attualmente
Glossa margine sinistro
Nella prima successe all'abate Bartoli nella seconda al dottor Moretti morto troppo giovane nell'estate passata, con giusto concetto di abilità, e di talento.
Glossa
Fu poi municipalista, fu punito, perse il suo posto, ma nel 1801 riacquistò la cattedra di Lettere Toscane, perché l'altra l'aveva ottenuta un canonico Boni di San Lorenzo, alla morte di Fossi fu bibliotecario per momenti, e subentrò a lui nella Soprintendenza all'Archivio Diplomatico, e la cattedra di Lettere Greche l'ebbe Del Furia casentinese bibliotecario marucelliano avendo rinunziato il Boni voltosi alla teologia.
Legenda: il testo in blu connota aggiunte autografe successive al 1789.
ø A dì 26 detto venerdì.
Distratto in molte cose non ho di che scrivere in solitudine, quando tace il giorno, quando vivo a me, quando ho consumati gli spiriti nelle mie ingerenze, e ne' miei affarucci. Potrei dire... ma non