o A dì 28 detto giovedì.
Osservo ch'è più impegnoso di quello che si crede il restaurare gli antichi marmi, ed il dar loro quelle mosse, quei simboli ecc. che avevano, o ch'è verisimile che avessero. Per esempio lo Spinazzi risarcì un superbo Esculapio ch'era a Pratolino, e che mancava del braccio destro, il quale trovasi adesso alla Galleria. Or fra i monumenti dati dall'abate Bracci in fine delle sue Memorie degli antichi incisori si trova questo medesimo Esculapio tav. 21 tratto dall'originale ch'è in Roma negli Orti Farnesiani il quale ha detto braccio col bastone meglio espresso, e più morbidamente presentato. Egli lo descrive con gli occhi incavati, e lo loda p. 189. Anche un atleta della Galleria par simile a quello della tav. 26 restaurato nella gambe dal Cavaceppi e ch'è in Londra (p. 293), ma osservato bene pare che l'antico scultore abbia avuto ragione di farli tenere il vaso con ambi le mani, e non porgliene uno nella sola destra per ungersi il petto. L'abate Visconti nel