Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XI (1783)

Volume Undicesimo » Diario » X 11 » Ottobre » p. 2081

Io non so se gli sarà fatto un qualch'elogio, ma lo meriterebbe, quantunque presto sia per perire la sua memoria.

Era buono assai, facile, senza ciarlatanismo, senza impostura, senza vanità. Ha lavorato molto in materia di regolamenti d'acque, ed ha lasciati degli allievi, ma poteva farne di più, se avesse voluto faticare. I superiori dello Studio lo hanno perseguitato perché non andava quasi mai a leggere e si perdeva nelle cose che gli davano a mano, e nel corteggiare delle belle senza conseguenza, innamorate solo del suo denaro. La sua figura non era elegante. Era robusto di corpo, e grasso, con un capo grande. Un suo fratello, l'avvocato Zanobi Perelli, che ha propagata la famiglia era un erudito giureconsulto, che ha stampato, ma oscuro, e rozzo.

Tempo un poco fosco, e dolco.

ø A dì 16 detto giovedì.

Alla Teresa è sopravvenuta una febbre flussionale; ieri sera non ero contento di me, oggi sto poco meglio. "Così si vive morendo, il tempo vola, e tutti corremo pigliando per un piacere cento fastidi" scriveva il buon Antonio Agostini nel 1571 a Fulvio Orsino (Anaecdota litteraria romani t. II p. 360), e ne aveva ben ragione.

Tempo fosco, e poi piovoso assai nel giorno.