persone, che hanno avuta la debolezza di avere il ritratto in bronzo. Quelle poi rifatte sulle vere non sono punto più pregievoli, ma non ostante le compatisco, perché servono a quelli che vogliono spender poco. Di tutte queste ciarpe abonda assai il gabinetto Marucelli, perché il defunto era ignorante, ed avaro. Vi sono poi delle medaglie, e delle monete, fra le quali il testone di Cosimo II con le lettere nella costola stimato raro, ma che io pospongo alla piastra di Ferdinando I di cui parla il Redi nelle sue Lettere coniata nel 1593 e che non ho mai saputo, chi la possieda, ma di tali cose ancora la raccolta non è tanto doviziosa quanto poteva farla un uomo ricco, come era il suo autore. La collezione pure delle stampe lasciata alla Marucelliana ho verificato non essere quello che la città la predica. In casa Michelozzi vi era di meglio assai.
Tempo vario, e turbato, con del vento nel giorno.