mi ristringo a notare le tavole in cui sono i vasi che più mi sono piaciuti prescindendo dal figura loro vaga, ed elegante. Quello adunque di num. 49 ha delle lettere greche siccome quello di num. 52. In quello di num. 71 vi è una femmina che pare vestita alla moda del secolo passato col guardinfante. Due pimmei uno dei quali ha due scimmie in due gabbie sono curiosi in quello di num. 88. Questi sono i pezzi del t. III. Nel quarto il num. 24 e 38 dà due pitture di vaghi colori siccome il num. 71, l'81 e il 126, il num. 31 un pezzo di gusto etrusco con caratteri greci, il num. 50 presenta alcuni armati uno dei quali ha nello scudo un leone, e l'altro un mutino alato ben grosso, nel num. 56 una femmina pare che porti il busto, il num. 105 dà quella pittura che spiega Winckelmann nella sua opera Dell'arte degli antichi lib. cap. ed è una scena di teatro nella quale Giove s'introduce d'Alcmena, il num. 114 dà la figura di un vaso a corno, che finisce in punta di Priapo; oscena è la pittura di num. 123 in cui un uomo steso sul letto contenta una femmina, che gli volta le rene sedendo sopra di lui. Hancarville non spiega di seguito queste pitture, e lascia di dire ove sono i vasi,