Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XI (1783)

Volume Undicesimo » Diario » Q 11 » [Dal 10 luglio] » p. 2039

che sente meglio di ogni altro nostro volgare lascivo poeta, col suo dialetto, che nell'Italia è il più grazioso, ed il più abbondante di vezzi. Solo maneggia poco la favola, e non spazia in certe idee vaghe, le quali potevano nobilitare, ed ingentilire i suoi concetti. Quasi sempre è nel lupanare, ed al lupanare non occorre portarsi per aver dei piaceri. Anzi ivi sono sempre brutali, com'è brutale la massima parte di queste poesie peggiori, o non migliori di quelle di Marco Lamberti, di Averano Siminetti ecc. Quelle poi del Berni, e degli stampati in sua compagnia sono mille volte più fredde, e più caste, siccome quelle del cavalier Marino, che per esser eccellente poeta gli mancò di esser fiorito fuori del 1600. Non devo dir di più di queste sporcizie delle quali mi dicono che in Inghilterra ne sieno