o A dì 28 detto sabato.
Roma. Benché l'opera di Francesco Ficoroni impressa a Roma in 4° con figure nel 1744 e col titolo Le vestigia e rarità di Roma antica non sia gran cosa, non ostante serve troppo bene a dare un barlume della grandezza maestosa di questa vasta metropoli.
Ella sorpassa tutte le idee dei moderni, che si stimano tanto grandi, ed eclissa con le sue rovine la magnificenza di Luigi XIV, del Zar Pietro, di Caterina quanto la potenza degl'imperatori sorpassa quella di ogni sovrano dei nostri giorni. I suoi avanzi giganteggiano sopra le nostre più celebri fabbriche e le sole colonne, che restano servirebbero ad abbellire, ed a nobilitare tutte le città di Europa. Quanto siamo piccoli; bisogna dire a vedere le reliquie di una sola fabbrica, e nella rozzezza dello stile del Ficoroni acquistano quella comparsa che acquista il bel volto di una pastorella fra le ruvide lane del suo povero abito.