L'universo sempre in moto perpetua la sua esistenza col continovo rinnuovamento delle azioni dirette a quest'oggetto, ed il girare delle sfere dispone i tempi, le stagioni, e le ore adattate a ciò sempre in un qualche clima, onde non mai manchi l'opportunità di variare gli esseri, e fra questi l'uomo che deve per sua natura finire. Quindi ora sono sepolti nella quiete gli europei, ora gli asiatici, ora gli affricani, ora gli americani, e viceversa, e la prima causa del tutto con leggi semplici, ed invariabili conserva l'opera sua, lasciando che gli uomini, i soli agenti liberi, e spontanei, sviluppino i germi del loro spirito nelle cose non necessarie alla propria conservazione, e volendo che nelle altre servino perpetuamente a dette sue leggi appena senza riflettervi, e senza saperlo. Eterna, sublime Provvidenza!
Tempo un poco fosco.