del governo della Lombardia austriaca a Milano, ed il nostro buon Arcivescovo Martini prima di andare a Turino Rettore del Seminario di Superga per non dire di altri miei coetanei, che vedo sedere giudici rispettabili, o ministri importanti. Girando poi per le strade non posso non ricordarmi con sorpresa delle vicende di alcuni siti. Per esempio la casa del Canto di Bernardetto
in via Larga appartenente al signor Averardo Medici mi ricordo che fu abitata dal pittore Ferretti, poi dal proposto Gori, ed in seguito dal padre del medesimo signore Averardo, e vedo ora che serve al commissario del quartier San Giovanni e che dà ricovero a' birri, ed a furfanti. Se di tutte le case si sapesse la storia, se le loro muraglie raccontassero le scene che hanno nascoste, se tutti gli uomini in posti eminenti confessassero ingenuamente la molla che gli spinse in alto, e l'artifizio usato per il loro ingrandimento; se tutte le donne belle confessassero i loro segreti, che mescolanza ridicolo-patetica non si sentirebbe di accidenti di ogni specie, di alternative di ogni qualità?