Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume X (1782)

Volume Decimo » Diario » N 10 » Luglio » p. 1827

ø A dì 4 detto giovedì.

Tutti cercano il sommo loro bene, e lo ripongono in ciò che si confà al loro carattere. L'avaro, il libertino, l'ambizioso hanno il loro oggetto ingrandito, ed abbellito dalla loro passione. Il filosofo placido, e solitario va in braccia della quiete, e sa valere essa quanto ogni altro piacere, nello stato attuale della corrotta, e cieca umanità. Ma questo bene che non nuoce ad alcuno gli è contrastato, sturbato, alterato, sconcertato da mille ostacoli, che gli si frappongono, come se per stare esso contento soffrir dovessero tutt'i suoi simili disagio, minoramento di felicità, diminuzione di comodi ecc. ecc. Che mondo! Che vita! Non ci è permesso goderla senza disturbo, non ci è concesso perderla senza delitto. Chi potrebbe vivere, appena campa per sua imperizia, e se non ci vien tolto il campare, ci viene alterato il vivere.