è da bravo antiquario. Cammin facendo pensa che vi fossero delle zecche ambulanti; e crede che di questo genere fossero i lucullei battuti da L. Lucullo militando sotto Silla nella guerra mitridatica, e i vittoriati nell'Illirico allorché i romani vi guerreggiarono. In fine cita due inediti tetradrammi ateniesi di grani 288 e più posseduti dal medesimo abate Persico con i nomi di Amfia Enofilo, e di Sotade Temistocle, due nuovi arconti, s'è vero come pensa il padre Corsini (Fasti Attici discorso XII) che il primo dei nomi scolpiti sulle monete di Atene sia quello dell'arconte eponimo sotto cui furono battute, e non piuttosto i nomi di coloro che presedevano alla zecca.
Tempo caldo, e bello.