o A dì 13 detto giovedì.
Ieri parlavo con una persona, la quale averebbe molta inclinazione a darsi in qualche occorrenza la morte da se medesima. Costei mi faceva ridere conoscendola d'altronde debole, insofferente, e più mi faceva ridere conoscendo ch'ella andava col supposto che niuna vita vi fosse doppo la presente. Però anche in questa ipotesi aveva torto, mentre preso tutto insieme l'esistere vale sempre qualche cosa, ed è difficile che vaglia meno del non esistere. Gli dicevo poi, che non abbiamo un mezzo sicuro per uscir di vita senza gran dolore, e molte più cose gli aggiungevo per battere il suo ridicolo pensare. Eppure costei era una donna, una donna niente robusta di spirito, una donna non infelice, una donna che aveva passata la sua vita giovenile con grande opinione di saviezza, una donna guastata solo dai discorsi, non dalle letture, una donna infine che trema a vedere una mannaia, e qualunque altro istrumento