di contentezze, mentre i piaceri che ho goduti in 52 anni in circa sono stati sempre brevi, e interrotti. Ma per concludere il calcolo di cui ho scritto altre volte anni addietro, bisognerebbe raccogliere gli elementi dei piaceri, e dei dolori, poiché, quantunque questi fossero stati intensi, e di più lunga durata potrebbero uguagliare quelli o nella somma, o nel valore, la qual cosa però, per quanto soddisfacesse alle mie idee già spiegate sopra la parità degli uni, e degli altri nel periodo del nostro vivere, nondimeno lascerebbe sempre aperto il campo a poter dire con verità che molto ho sofferto, che molto soffro tutt'ora, che i godimenti passati o poco scemano o nulla diminuiscono i patimenti presenti, e che possiamo essere all'estremo infelici, benché siamo stati all'estremo felici. Il momento attuale punge i volgari, ma punge ancora i filosofi, per quanto la riflessione corra in loro soccorso a ritenere i pianti, le strida, le disperazioni.