Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume IX (1781)

Volume Nono » Diario » C c 9 » [Dal 26 novembre] » p. 1706

mali possibili, ed un inviluppo di cose funeste, che la prudenza non vuole, che descriva, mi getta in tetre riflessioni, abbatte il mio coraggio, e spenge tutte le belle cose che credevo di avere imparate dalla filosofia studiata fortemente per più di venti anni almeno. Gran Dio! "Fata viam invenient". L'ho detto molte volte, e l'ho scritto, ma è questa frase un gergo vuoto di senso, e può verificarsi in bene, ed in male egualmente. Una volta devo pagare il mio tributo alla natura, ed in questo caso pure i fati mi averanno preparata la strada di uscire da un vortice di tormenti, da un laberinto di mali, da una matassa di disgrazie non cercate, e forse non meritate. In somma non mi resta un punto ove nascondermi, ove sottrarmi, ove riposare il mio capo, e rimango esposto a cento colpi acutissimi che mi penetrano l'anima troppo disarmata,