troppo ardentemente cosa veruna, né si provi troppa gioia per cose incerte, e dubbiose.
ø A dì 3 detto sabato.
Mie riflessioni. Si scrive oggigiorno con della libertà, e con del fuoco dai Linguet, dai Reynal ecc. ecc., ma non so quello che possa produrre questo sforzo della ragione. Non mi pare che i popoli sieno più liberi di 50 anni addietro, ma bensì che i sovrani qualche volta mostrino di avere un poca di soggezione dei sudditi. Neppure mi pare che gli uomini conoscano ancora bene il loro vero interesse, e trovo che sono o troppo timidi, o inconsideratamente arditi, e ingiusti. Gli scrittori biasimano meglio il fatto altrui, che insegnino un sistema ragionato, e vero per guidare nel buon sentiero i loro simili. La storia non segna delle traccie da seguitare con fiducia, e lo sconvolgimento dell'ordine è troppo grande per lusingarsi che possa entrare così presto nei suoi diritti.