di quella esistenza, ch'ebbero in dono dalla natura. Questi tali sogliono essere della classe più comoda della società. Che danno! Si biasimano gli oziosi ecclesiastici, e questi ricchi oziosi non sono cento volte più inquieti e più perniciosi di quelli? Anime vili; e con questo contegno vi potete vantare di nascita, di merito, di saviezza? Noi siamo a' tempi che la nobiltà è poco apprezzata, ma che non merita di esserlo. La cultura è stesa, la quiete pubblica è assicurata, ma l'ozio trionfa, e le lettere languiscono, talmente che agl'impieghi mancano i soggetti. Cosa produrrà questo languore? Non è appresso di noi solamente, ed io non intendo di satireggiare, ma intendo di scrivere quello, che mi sembra vedere volgendomi a destra, ed a sinistra.