della ragione, alterando la fatica di un autor vivente. Egli non se ne persuase. Quando comparve la lettera rinnovai i miei consigli, ma Lastri non altro fece, che lasciando di troncare le annotazioni del Martini, sostituire alle medesime delle altre sue proprie con cert'aria di superiorità che a niuno sta bene, e molto meno a chi è dottore di sacra teologia. Non so adesso cosa produrrà la promozione di Martini alla cattedra fiorentina,
giacché questa ristampa non è terminata, so bene che il proposto Lastri troppo persuaso del proprio talento non è assai prudente nella sua condotta, e che la città con certi applausi, e con certe tentazioni, lo ha un poco insuperbito, ed un poco guastato. Il fondo del carattere di quest'uomo non è cattivo, ma questa sua stessa bontà lo lascia in preda dei cattivi amici, e lo fa apparire differente da se medesimo. Io gli ho voluto bene, e