Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume IX (1781)

Volume Nono » Diario » D 9 » [Dal 2 febbraio] » p. 1532v

o A dì 6 detto martedì.

Tempo turbato.

Io sarei capace di farmi l'elogio, e la satira. La cosa parrà strana, e tale sarebbe se veramente l'eseguissi, ma vuol dire almeno che mi conosco più di mille altri, che pettoruti si antepongono ai Tamas-Koulikam. Io vorrei sempre che accanto alle orazioni funebri andasse un processo criminale dei difetti di quel defunto che hanno encomiato perché la forza, o debolezza di questo infiacchirebbe, o fiancheggerebbe le lodi di quelle. I principi più grandi ebbero i loro vizi, ed i privati più illustri le loro gran tare. L'uomo è un miscuglio. Sempre deve esser modesto, e qualche volta solamente superbo. Egli s'inalza con delle azioni grandi, come si abbassa con delle viltà vergognose. Si volga pure lo sguardo ai quattro venti, e si troverà lo stesso. La cosa medesima sono le nazioni intiere. Fra le più barbare