d'Ancarville t. IV tavola 50 un cavaliere con un leone nello scudo, ed una trombetta con un bel priapo alato molto robusto, ed alla tavola 74 un guerriere con una lepre. Che gli Etruschi portassero negli scudi delle imprese l'osservò anche l'abate Carli p. 32 in nota non che i Greci, ma per sciogliere la questione bisogna credere che armi vere gentilizie sieno quelle imprese, che passarono di padre in figlio.
Del resto quando le armi coprivano affatto gli armati, era naturale che pensassero essi a farsi distinguere portando in alcune parti dei segni presi dalle fiere, o d'altre cose, o supplendovi con varietà di figure, e colori acciò la bravura, e la vittoria non andasse sepolta nell'oblio, e l'amor proprio trovasse il suo conto in quelli, che azzardavano le loro vite. Del resto il libretto del Cittadini è molto erudito.