Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VIII (1780)

Volume Ottavo » Diario » L 8 » [Dal 4 luglio] » p. 1405v

ø A dì 17 detto lunedì.

Tempo bello.

Io comincio a provare uno degli effetti della vecchiaia. Mi ricordo più delle cose lontane, che delle vicine. Invidio ancora delle persone maggiori di me, le quali mi recitano degli squarci di poesie apprese in gioventù, mentre non mi posso rammentare appena un verso di quei tanti che imparai a scuola per forza. Tutte le cose mi si sono appiccicate non scolpite mai nella mente. Disgrazia!

o A dì 18 detto martedì.

Tempo simile.

Questo difetto di memoria mi ha reso poco adattato a imparare le lingue. Ma conosco ancora di quelli, che con della memoria erano poco fatti per le lingue. Questo è uno studio che vuole un cervello organizzato apposta. Anzi tutte le cognizioni, tutte le arti esigono una tessitura di cervello determinata. Per questo Omero non sarebbe mai stato il Buonarroti, né Cicerone l'Ariosto. Molti non me lo crederanno, ed io lascerò che pensino a lor modo, pensando io al mio.