ø A dì 17 detto giovedì.
Fino ad ora molti hanno proposte delle leggi da farsi, hanno immaginati dei regolamenti, ed hanno sognate delle nuove repubbliche. Sarebbe venuto il tempo, che alcuno più filosofo scrivesse sopra le leggi d'abolirsi in tutti i codici di Europa, per semplicizare i governi, e per felicitare l'umanità. Poche leggi basterebbero in ogni paese, se chi governa volesse sapere che gli uomini non possono essere se non quello che sono, che le cose umane camminano da sé con un ordine, che tutto quello che non turba la quiete, e le proprietà altrui non deve imbarazzare i magistrati, che... Ma io mi farei ridicolo a quei che hanno la credenza di poter maneggiare gli uomini come i burattini, far argine alla natura, imprimere il moto che vogliono nelle cose a loro soggette, regolare le volontà libere, spiegando quante cancellature meritano di esser fatte in ogni codice. Uno dei maggiori piaceri che mi danno le gazzette è di leggervi le leggi che di tempo in tempo si fanno qua, e là.
Tempo turbato, e rigido con gran vento.