Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume II (1759-1760)

Volume II » Diario » 1760 » Aprile » p. 89

ciò non mi costa se non un atto della volontà, perché il medesimo mio corpo è obbligato ad ubbidire, e non ha facoltà d'impedir l'esecuzione di ciò che ho voluto. Ma credo che certi pensieri vadano sfuggiti, perch'è una semplicità l'anticipare i mali della vita col figurarseli avanti tempo, o fuor di tempo, onde mi determino di non riflettere per esempio alla povertà che non mi opprime, a' dolori della pietra de' quali non ho il minimo sentore, e cose simili. Ciò non vale perché la facoltà che deve ubbidire è la medesima di quella che comanda, sicché se sono di un temperamento ipocondrico penserò a mio dispetto a questi mali, e non sarò mai padrone di tener la mente lontana da certi oggetti, o mi costerà assai più che il tormentarmi il corpo, e ciò senza interna soddisfazione. Quest'idea potrebb'esser molto ampliata, e coll'esperienza la conosco vera verissima, ma questo non è il luogo. So bene per altro che l'anima pensa molto conseguentemente alla struttura interna, ed impercettibile del corpo che abita, ma non ostante in quel che pensa comanda al corpo, se lo vuole, e perciò si va alla guerra, si fanno delle professioni pericolose, s'incrudelisce contro noi stessi, e che so io.

Sono stato in villa del signor Zanobi di Baldese presso la Pieve di Settimo fuori la porta a San Friano perché oggi in detta villa processionalmente è condotta un'immagine