Febbraio
Febbraio 1760.
ø Venerdì a dì 1° detto.
Anch'oggi i miei flati mi hanno molto incomodato. Vi sono alcuni cibi, i quali mi cagionano questi flati, e siccome io vivo all'altrui tavola, così non sono il padrone di mangiar sempre a mio modo. Principalmente ho conosciuto che il grasso di qualunque genere mi nuoce, il presciutto cotto, le cipolle cotte, il cavol bianco, ed il cavol fiore nero, molte salse troppo composte, ed altre simili vivande che la cucina di oggi giorno fa essere in moda.
o Sabato a dì 2 detto.
Ci è stato da me il padre Claudio Fromond lettore in Pisa e mio stimatissimo maestro. Egli è un vero filosofo, non voglio dir nell'aspetto, ma ne' sentimenti. Doppo che sono tornato di Pisa non ho mai avute né sue lettere, né sue imbasciate, ma con tutto questo egli mi ha conservato tutto quell'affetto di cui godevo quando andavo alle sue lezioni. Legge Filosofia ed il suo sistema è particolare, onde per questo è molto conosciuto. Io tengo molto conto de' suoi scritti, perché lo stimo un uomo di un profondo sapere in materia di fisica, e per la parte dell'onoratezza