Dicembre
Dicembre 1759.
ø Sabato a dì 1° detto.
Ho scorsa la dodicesima decade delle Chiese venete del senatore Flaminio Cornaro. Quante belle cose! Le carte che in buon numero riferisce sono da sé sole un tesoro di erudizione. Che nobil pensiero è stato quello di questo signore. Dio volesse che in tutte le città qualche letterato si desse la pena di far la storia delle chiese respettive con quella diligenza ed abbondanza di erudizione che la vastità del soggetto potrebbe per lo più somministrare. Vergogniamoci che in Firenze vi sia bisognato un religioso forestiero (intendo il padre Richa, gesuita) per trattare questo argomento. Se non è stato esatto, bisogna perdonarglielo, perché alla fine non poteva veder tutto. Che bel merito presso il Signore illustrando così le cose della religione, e le gesta di quei che hanno saputo mantenerla in tutto il suo splendore!
Il tempo è stato più freddo d'ieri, ed è spruzzolato quasi tutto il il giorno.
ø Domenica a dì 2 detto.
Il tempo è stato tutto il giorno piovoso.
Io sono molto agitato di spirito. Dio sia quello che sempre mi aiuti, giacché fuori di lui mai si trova alcun bene.