Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VII (1779)

Volume Settimo » Diario » Y 7 » Novembre » p. 1245b

fra mille altri spropositi nel suo libro in cui illustra un antico calamaio dice che i suddetti papiri sciolti fin ora, e tutti gli altri non sono che contratti, o diplomi, e che gli antichi non usavano se non libri quadrati, cosa ch'è contro l'evidenza, e contro quello che si trova espresso anche nelle pitture. Il padre Biagi (Antonio) delle Scuole Pie stato scrittore nella Vaticana era quello che svolgeva simili papiri trovati abbrustoliti.

In quattro anni continovi non potette esso far altro, che copiare 39 colonne di un trattato di musica, e in uno e mezzo 20 di un altro di rettorica. Nella quarta si prova che gli antichi ebbero vetri alle finestre contro l'opinione, che si aveva già doppo aver descritto le case più comuni che si vedevano a Ercolano. Intorno a detta questione sopra le vetrate va in stampa una lettera D. A. Nixonii Angli ad Rudolphinum Venuti che non è altro che un compendio di una sua dissertazione De laminis quibusdam candidi vitri e ruderibus herculaneis effossis inserita negli Atti della Società degli Antiquari di Londra. Nel 1772 poi si scoperse a Pompei un'intiera vetrata quadrata di più di tre palmi. Lattanzio Firmiano De opificio Dei cap. V mostra che i vetri alle finestre usavano