"Lusit Nereidum docilis chorus aequore toto, / Et vario faciles ordine pinxit aquas. / Fuscina dente minax, recto fuit anchora curvo; / Credidimus remum, credidimusque ratem, / Et gratum nautis sidus fulgere Laconum, / Lataque perspicuo vela tumere sinu. / Quis tantas liquidis artes invenit in undis? / Aut docuit lusus hos Thetis, aut didicit". Si crede che questo spettacolo lo desse Tito.
Teatro nuovo. Ho voluto vedere ancora il festino nel nuovo teatro per osservarlo in gala, giacché non vi ero stato ancora per certi miei pregiudizi, ed ho trovato questo teatro dell'ultima eleganza, e delicatezza di gusto a riserva della pittura nello sfondo del Fabbroni ch'è scellerata. Gli stucchi, e le dorature sono gentili assai, e bene intese. Se si mantenesse pulito sarebbe una galleria. Il concorso non era molto grande, e si sentiva troppo il puzzo di calcina, e l'umido afoso