Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VI (1778)

Volume Sesto » Diario » A a 6 » [Dal 10 dicembre] » p. 1079v

o A dì 20 detto domenica.

Tempo bello, e ameno.

La consuetudine ci fa sormontar tutto. La meretrice perde il gusto al piacere; il sagrestano perde la venerazione a quello a cui serve; il padre del bel morire perde l'orrore alla morte. La città dispiace al contadino, la campagna al cittadino, la moglie al consorte. Le ricchezze scemano di valore per il ricco, il lusso diviene un bisogno al facoltoso, la sodomia passò per essere un divertimento piacevole ai greci. Il soldato non teme la guerra, il carnefice non ha ribrezzo nell'esercizio del suo mestiere, un chirurgo è sordo alle strida del paziente.

o A dì 21 detto lunedì.

Seguita il tempo bello.

Ho pranzato in stretta compagnia dal signor Filippo Neri.

Le mie meditazioni nelle quali mi diverto quando non ho meglio sono spesso troppo forti per essere scritte, tanto più che non voglio far mostra di talento ardito, né mi curo di offendere niuna delle opinioni utili al genere umano, conoscendo che mi posso ingannare.