O 6
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[Dal 30 luglio]
ø A dì 30 detto giovedì.
Tempo bello, e sereno.
Scrissi nel 1775 a p. 452 che pensavo di chiedere qualche aumento di salario, doppo alcuni mesi mi spiegai con un ministro sopra di ciò, ma non ebbi lusinghe, sicché desistei da questo pensiero.
Mi resta solo il dispiacere di vedere che gl'incerti dei miei subalterni danno loro un guadagno superiore al mio, e che Cocchi con non so qual disinteresse, peggiorò l'impiego. Io non faccio queste rimembranze perché sia scontento della mia sorte, le faccio per dire quello ch'è. Ho bisogno poco di più, di quello che ho, e solamente mi sta a cuore lo stabilimento della mia ragazza, che fra pochi anni averà di esser collocata, e questo non potrà succedere senza mio disastro. Ma il tempo aprirà delle occasioni, ed io sono avvezzo a fare con quello che ho. Qualche cosa di più mi consolerebbe per soddisfare alcuni debiti fatti ne' miei primi anni, quando disputavo per ottenere la porzione del mio patrimonio.