Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VI (1778)

Volume Sesto » Diario » N 6 » [Dall'11 luglio] » p. 992v

è pochissima cosa, e di una bontà inspirata dagli altrui voleri, parendomi che abbia appreso ottimamente il carattere monacale con insipida affettazione. In conseguenza bramerei di avere appresso la maggiore. Vero è che non le frequento troppo non per disaffetto, ma per indolenza, o per nausea a soffrire discorsi di troppo poco merito. Le due ultime vorrebbero ricavare da me più di quello che sono in uso di dar loro, ma non lo fanno con buona maniera, ed io non averei dispiacere ad esser con loro generoso, ma mi pesa, che questa generosità non vada a profitto loro, m'a profitto altrui, giacché una ha genio a mantenersi persone attorno, l'altra ad aiutare ragazze che possano esser reclute per il monastero. Di queste la prima non ha veduto bene che io prenda la mia ragazza, e tutte averebbero amato assai, che mi fossi accasato tenendo che io sia più ricco di quel che sono. Ecco ciò che posso dire delle sole persone che mi restano del mio sangue.