Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VI (1778)

Volume Sesto » Diario » D 6 » [Dal 13 febbraio] » p. 925

amorosi, baci rispettosi, baci di urbanità. Non ho mai inteso come questo moto della bocca debba essere un segno di venerazione insieme, ed un sentimento di piacere. Bisognerebbe esaminar ciò con qualche attenzione in un tal libro.

Tempo rigido, e coperto nella mattina, poi sereno.

o A dì 20 detto venerdì.

Io non potevo mai essere un letterato. Non ho disposizione per le lingue, non ho memoria, non ho facilità di combinare, pazienza di trattenermi sopra un oggetto, genio di occuparmi in studi sterili nel loro principio ecc. Forse ho sbagliato a volgermi alle lettere, ma non mi posso più lamentare della mia carriera. Occupo un posto da letterato senza esserlo, ed ho il nome di saper più di quello che so. L'esser rara nelle persone della mia nascita una certa cultura, l'aver mostrato di applicare allo studio, l'aver stampato modestamente qualche cosa, mi ha data qualche poca di reputazione, la quale so certamente ch'è superiore a quella, che merito, ed arrossisco a guardare in faccia certe persone, che avevano il vero sapere dottrinale. Credo che alcuni mi possino conoscere, ma non m'importa d'imporre, e mai pretendo più di quello, che posso pretendere.