Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VI (1778)

Volume Sesto » Diario » C 6 » [Dal 4 febbraio] » p. 916

Ne ho parlato altre volte in questi fogli, ed ora che più non esiste posso dire di lui quello che ho detto in vita. Non è vero che fosse di poca dottrina. Non era un letterato, ma era un signore che sapeva assai, che vedeva le cose in grande, e che spesso si contradiceva, perché gli si presentavano da molti lati. Il suo stile era a salti, ed impetuoso. L'Elettrice ultima di casa Medici lo protesse, e lo assisté. Fu per tre anni professore in Pisa con poco credito, poi stiede sotto il senator Buonarroti al quale era certo molto inferiore. Sotto il conte di Richecourt fece figura, meno sotto il maresciallo Botta, ed ancor meno nel presente governo. Una volta averebbe fatto contro gli ecclesiastici quello, che si fa adesso, ed ora per una delle sue solite contradizioni gli proteggeva, e biasimava molte risoluzioni, che si prendono per fargli esser cittadini, e per opporsi al dominio di Roma. So di lui molte cose, essendo stato amico di suo fratello, avendo riseduto più di 13 anni con lui nella Pratica, ed essendomi sempre trovato a portata di sentir parlar di lui, e di leggere i suoi fogli.

Tempo bello assai.