alla mia età. Ed io? Ed io vivo ignoto, vivo senza splendore, vivo senza merito, vivo senza fortuna. È colpa mia? Lo sarà, se colpa è l'esser nato con pochi talenti, l'essere stato educato con negligenza, il non aver saputo l'arte d'ingrandirsi. Ma se fosse stato altrimenti? Pur dovrei morire, ed a Cesare poco giova l'essere stato chi fu. E se Alessandro avesse trovato un Omero come desiderava, sarebbe egli ora qualche cosa di più di un nome? Mi voglio forse consolare della mia piccolezza con queste mie riflessioni? Se così è, cerco di adulare l'amor proprio, che troppo spesso contradice all'intelletto.
A dì 22 detto venerdì. ø
Tempo dominato dal tramontano, onde il caldo è affannoso.
Sono occupato a descrivere le medaglie doppie della Galleria per poterle a suo tempo vendere, e questo lavoro mi riesce noiosissimo perché non lo faccio volentieri per certi riguardi, ma lo faccio per quietare l'importunità di uno che vuole attendere a questa compra. Io sono ancora molto incerto di come proporre l'esito di tali medaglie, e non ho capitali da credermi sicuro nel progetto che ne formassi.