Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume V (1777)

Volume Quinto » Diario » H 5 » Aprile » p. 774v

negl'institutori della gioventù ch'è bisognato ricorrere a quei medesimi che si erano spersi, ed uno di costoro si è scelto fino per precettore de' nostri arciduchi, e finalmente il disprezzo per gli studi filosofici non fa che fomentare la dissipazione. I nostri nipoti vedranno in prospettiva il nostro secolo, e lo paragoneranno con gli antecedenti meglio di noi. A me pare che in qualche luogo solamente l'umanità abbia fatto del progresso, che la tolleranza abbia snervata la religione, che la libertà nel pensare sia più estesa, e minore la forza di Roma, che la cultura delle lettere, e delle arti si avanzi nel Settentrione e manchi a Mezzogiorno e che la ragione, e la libertà civile faccia pochi progressi reali. In sostanza il solido, e vero è poco, ed è sciocchezza prender partito per alcuna cosa, bastando solo nutrire filosofia in petto, e cercare occupazione per scansare i vizi al possibile, e l'infermità della noia. Del resto le migliore compagnie non si occupano che in sogni, inezie, e maldicenze. I potenti sono sempre i medesimi. Gli uomini nati sudditi, continovamente scossi da fiere convulsioni procurate loro con idea di fargli star meglio, ma col vero fine di fare, e di aprire una nuova piaga per riserrarne una vecchia. A questo quadro potrei fare molte note istoriche.