Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume V (1777)

Volume Quinto » Diario » C 5 » [Dal 22 Gennaio] » p. 737

da lui nominati, e non altri, e che anche in quelle fatte coniare da Lucio Atratino, da Caio Fonteio, e da Lucio Bibulo, altri ufiziali di Marco Antonio, la testa della consorte e non quella della mentovata regina vi si doveva ravvisare, fondandosi nella storia, e nell'esame degli anni in cui le medesime poterono essere battute. La nona animadversione, ch'è De urbis populisque Neocoris, presenta una nuova opinione in questa materia doppo aver riferite quelle del Golzio, di Antonio Agostini, del Seldeno, dell'Arduino, dello Sperlingio, del Van Dale, del Buonarroti, del Rubenio, del Vaillant, ed è: "urbes Neocoras fuisse urbes sacras; urbes vero pluries Neocoras eas fuisse, quae maioribus hac de caussa gauderent privilegiis... Primi ordinis sacris seu Neocoris urbibus concessum inter alia privilegia asylum... secundi ordinis immunitas... ter, quaterve Neocoras, quae adhuc maiori pompa sacrorum, potioribusque decoratae erant privilegiis". Pellerin immaginò doppo dell'abate Mazzoleni un altro sentimento di cui verrà tempo di trattare altra volta. Per ora soggiunghiamo che il detto padre abate crede dal senato di Roma essere state concesse le neocorie coadiuvando tutto quello che dice sempre con molta dottrina, e sagacità.