A dì 21 detto martedì. ø
Nella mattina ha principiato a rinevicare, ed è proseguito il tempo con minuta rigidissima pioggia.
Tommaso Chiodini. È impossibile a prevedere la sorte dei giovani. Siccome a me non auguravo neppure per sogno il posto che mi è toccato, così non prevedevo che un tal conte Tommaso Chiodini del Fivizzanese, che serviva la madre di una ragazza che mi piaceva, dovesse salire com'è salito all'impiego di consigliere nel Supremo Consiglio di Giustizia, e nella Suprema Giunta di Giurisdizione del duca di Modena. Mi pareva fornito di mediocre sapere, finto, furbo, indolente, e poltrone, ma si attaccò al senator Santucci che andando a Milano lo condusse per suo giovane di studio, e doppo la morte di questo giurisprudente, ch'ebbe una fortuna passeggiera, seppe aprirsi la strada a detta carica, nella quale sento che si sostenga con qualche stima. Ho veduta di lui alle stampe una poco bella dissertazione Dell'aumento della moneta,
cioè una cosa mezza erudita, e mezza legale, scritta senz'ordine e con troppe citazioni, la quale mi ha fatto ricordare di costui che già trattai domesticamente ma senz'amarlo, perch'era di un carattere troppo diverso dal mio. La detta dissertazione sostiene il partito giusto, ma lo sostiene con le parole altrui cioè del presidente Neri, conte Carli ecc.