Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume IV (1776)

Volume Quarto » Diario » V 4 » [Dal 9 Dicembre] » p. 711v

A dì 19 detto giovedì. o

Pioggia nella notte poi tempo vario, ed umido.

Entro ne' 47 anni. Né il mio temperamento, né la mia situazione mi aveva fatto filosofo. Non lo sono divenuto anche perché ho limitato talento, corto genio, fredda immaginazione. Dunque molto è per me tutto quel poco che ho acquistato con pena per deporre i pregiudizi, per farmi una ragione. Con questo vedo quanto mi basta, e senza essere né inspirato, né legislatore assaporo per mio diletto il frutto de' miei sudori quando ho ben digerito, quando nulla mi punge. Visto anche il vuoto della filosofia, perché non val la pena di crearne una, come Omero creò l'Iliade, l'Ariosto, l'Orlando, mi sono dato ad altri studi per occuparmi nella solitudine, e con questi ho fiorito le più gravi meditazioni, il frutto delle quali è stato presto che io sono nulla, che il mondo è una lanterna magica, che un ordine eterno, e naturale lo conserva, che... ed ho imparato a divertirmi nella storia presa nella massima sua estensione, nell'antiquaria, nella scienza economica ecc., quantunque non sia uscito dalla mediocrità. È meglio questa di un falso orgoglio.