Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume IV (1776)

Volume Quarto » Diario » R 4 » [Dal 22 Ottobre] » p. 686

ma chi mi può assicurare di averlo nelle ultime ora, quando sarò debilitato dalla malattia, spaventato da chi mi assisterà, commosso da qualche mia affezione? Questo è il passo, ed il momento più terribile, perché in tutta la vita non lo abbiamo mai provato. Ho presente tutto quello che ha scritto Montaigne, e tutti gli esempi di molte persone, che senza filosofia sono morte da forti, ma questo medesimo mi persuade che il finire di vivere in una maniera, o in un'altra è un effetto del temperamento, non della riflessione. Questa non ha vigore se non nella sanità, e quando ogni spavento è lontano. Io sento che morirei mal volentieri se credessi che nulla ci fosse doppo di me, ed alcuni scellerati in questo medesimo pensiere ripongono tutta la loro fiducia. Le massime cristiane sono più terribili di quelle di altre religioni, ma con queste ancora muore più dolcemente un contadino, ed un artefice, di un teologo, e di un uomo che senta tutta l'estensione di ciò che dice il Vangelo.