aboliti in conseguenza dell'erezione dei Monti Pii. Tutto questo ragionamento ha buoni appoggi, ma non so come possa essersi accordato dalla legge un annual guadagno sul denaro se non in vista di risquotere l'interesse del medesimo. In tutte le altre cose si paga l'uso, perché si consumano, ma il denaro che non si consuma non era suscettibile di quota veruna per l'uso di quello che s'imprestava.
È egli credibile tanta ignoranza nei giureconsulti romani da non distinguere quello che salta agli occhi di chiunque riflette un momento? Ma non volendo dissertare, concluderò che sarebbe pregio dell'opera l'esaminare criticamente la storia delle usure del denaro appresso gli Ebrei, i Greci, i Romani e gli altri popoli dei tempi bassi, combinando gli storici, e le leggi per decifrare l'idee, ed i costumi che furono in vigore, parendomi che la poca precisione di quelle abbia sollevate foltissime tenebre in una materia importante, in cui molto dovrebbe piacere di trovar lume.Tempo sereno.