A dì 12 detto martedì. ø
Tempo vario, ma un poco rigido.
Io saprei fare dei libri molto piccanti secondo il gusto presente, e più volte mi è passato per la mente il progetto, e la tessitura loro. Ma io so che le opere fatte per solleticare il genio di un secolo non passano al successivo, e che molte delle medesime disonorano gli autori che le hanno composte. Oggi mai si scrive per noia, e per mestiere, e si scrive quattro volte più di quello che bisogni, onde io non voglio entrare nella folla, e non credo di aver da dire delle cose migliori degli antichi. Per i ragionamenti in loro vi è tutto quello che può bisognare, e doppo di essi sei, o otto moderni sono appena originali. Per le cose di fatto poi la faccenda va diversamente, ma io non tratto di ciò. Mi dispiace che i belli spiriti amano più dell'erudizione i ragionamenti, e pretendono con l'apparato di questi di dar norma agli altri, e di farsi stimare. Io che intendo il loro mestiere non gli saprò mai apprezzare.