A dì 10 detto mercoledì. ø
Tempo vario.
Curiosa cosa: un tal Giovanni Domenico di Giuseppe Pelli scrive di Bassanello, nello Stato papale, in data del dì 6 stante facendosi mio parente, e mi chiede che gli faccia avere un impiego dal Gran Duca. La sua lettera ha l'aria di essere di una persona ordinaria, e idiota. Altri di simil classe so già che portano il mio casato, ma non gli conosco. Con costui non entrerò punto in carteggio, essendo ben certo di non avere alcuno del mio sangue, se non fosse un bastardo de' miei antenati.
A dì 11 detto giovedì. o
Tempo turbato.
Fra le cose che stimavo dei Gesuiti una era l'impresa degli Atti dei Santi, e l'altra il Giornale di Trevoux. Dei primi ho parlato altra volta, del secondo dico ch'era un lavoro buono, benché col difetto di servir troppo alle viste della Compagnia, di presentare troppa teologia, e di non camminare libero dai pregiudizi romani. Ma fin qui non ho veduto giornale alcuno che sostenga bene il suo carattere. Niuno potrebbe far meglio una simil compilazione di un corpo di regolari, ma costoro non sono filosofi. Il miglior partito è forse quello