Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume III (1775)

Volume Terzo » Diario » Z 3 » [Dal 5 Dicembre] » p. 551

e dai libri. Né mi fanno maraviglia perciò gli amori de' greci filosofi, e degli eroi, e com'ei ne parlassero seriamente, anzi è certo, che qualunque si fosse un tal piacere, bastava però, perché gli uomini subito vi connettessero mille altri pensieri. Ci serva di esempio anche in questo il divino Platone di cui restano ancora versi amorosi sui belli occhi de' suoi giovani amici, pieni d'idee celesti, e di lodi metafisiche, oppure nell'armoniche parole del Petrarca. Anzi vi è chi ardisce sospettare se forse non nascesse da una remota allusione a questo la forte amicizia, di cui si trovano prove indubitate negli antichi, e che dai moderni neppur si comprende". Era meglio che per onore del defunto non si stampassero queste Lezioni. Mi hanno divertito perché mi sono parse da Traccagnino anatomico. E alcuni spacciano costui per un genio? Non è il talento, è l'impiego del talento, e l'importanza di ciò che produce, quello che costituisce i gran geni.