Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume III (1775)

Volume Terzo » Diario » B 3 » [Dal 13 Gennaio] » p. 396v

agl'impostori, che certi di loro medesimi ardiscono di soprafare i loro simili, ed ardiscono di assomigliarsi agli dei, ancor quando sono meno degli altri uomini per i loro vizi. Ma il savio deve cedere ad essi, appunto perch'è savio, e perché non ha l'alterigia di sollevarsi, ma l'umiltà di restare nel suo rango ad onta dei disprezzi che soffre, e ad onta di rimanere in quella bassezza in cui è nato: bassezza conveniente alla natura dell'uomo; bassezza che conserva l'innocenza; bassezza ch'è una virtù se non deve comparire al cospetto degli ambiziosi; bassezza che risparmia i delitti; bassezza che... Io faccio il panegirico de' miei difetti, e la satira dei miei simili. Vivano essi felici quanto bramano, e sia io nella mia solitudine un individuo dimenticato, ma innocente, e salvo dai colpi che scoccano per far distinguere chi gli vibra.