Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume II (1774)

Volume Secondo » Diario » V 2 » Novembre » p. 362

queste assai poco persuadono chi non è sano, e contento di cuore. Dei discorsi ancor io ne so fare assai, e la facondia, l'eloquenza, l'energia delle parole, se qualche volta persuadendo abbaglia, mai convince chi non è stolido, e che sa tanto quanto il declamatore sa trarre fuori dalla propria mente, e dal proprio talento. La felicità è un affare di temperamento. Le disgrazie sono sempre un male. I mali non arrecano altro che del disordine nel fisico, e nel morale. Bisogna soffrirla, e bisogna persuadersi che in capo all'anno tutti hanno una dose eguale d'infelicità, e di felicità. Ma quando duole bisogna dire ohi!, e sempre bisogna desiderare il bene, la virtù, l'onestà, la verità nel mondo, perché il gregge dei nostri simili non sia un disgraziato ammasso di miserabili gettati sulla terra per casualità, e soggetti a tutti quei dolori naturali, e non naturali che il capriccio, il vizio ecc. troppo spesso produce con ingiustizia, o con avversa fatalità sullo spirito, anche più che sul corpo.