A dì 23 detto lunedì. o
Cognizione dei libri. Io crederei che un diligente bibliotecario, ed anche ogni bibliomano dovesse notare nel proprio indice, o anche meglio nei libri stessi, il pregio loro, cioè se rari, corretti, stimati, con tutte le altre qualità che gli accompagnassero in riguardo proprio, ed in riguardo dei loro autori.
Così le librerie sarebbero più istruttive, e la storia letteraria più avanzata. Ma di questa, non molti di coloro che amano i libri sono al fatto. Eppure hanno bisogno di sapere le regole generali sopra la rarità dei libri, di avere alle mani i cataloghi che gli additano, di essere istruiti delle diverse edizioni che delle opere migliori sono state fatte o per acquistare, o per additare le più singolari, o le più ampie, e le traduzioni di non poche di esse. A questo effetto ci vuole dello studio, e della pratica, la quale non si acquista che con del tempo, e forse manca tutta via uno dei mezzi più necessari per venirne a capo; voglio dire una buona compilazione, e catalogo di libri in ciascuna lingua separatamente, ed una buona biblioteca di tutt'i più rari almeno paese per paese, giacché la rarità è veramente poche volte assoluta. In questo genere molti hanno lavorato, ma tuttavia