A dì 16 detto sabato. ø
Tempo un poco turbato, e vario.
I miei amici mi dicono che sono uomo a massime, e poco flessibile. Ciò è vero, ma non lo credo un difetto perché la pieghevolezza porta ad alterare l'ordine, e l'ordine è quello che sostiene il mondo. È vero che l'ordine umano è un resultato delle leggi, e che le nostre leggi non possono essere perpetue, ma credo che piuttosto di tempo in tempo debbano variarsi, riformarsi, rinnovarsi, che rilasciarsi troppo spesso sopra la loro osservanza. Credo poi che vi sieno delle regole generali per vivere, e che l'adottarle non sia riprensibile. Di qui è che se fossi ecclesiastico, sarei rigorista; se avessi molta autorità, sarei severo; e se dovessi formare un codice, lo getterei al conio dell'umanità, ma vorrei che fosse strettamente in vigore, atteso che le leggi osservate sono quelle le quali felicitano uno stato, non le leggi all'uso di Dracone piene di supplizi, e minaccianti sangue.